TRIUMPH ROCKET III SPECIAL BY ONLY MACHINE

Tutto parte dalla voglia di tentare un trapianto unico al Mondo piazzare una forcella Springer sulla power cruiser inglese. Poi da cosa nasce cosa, le modifiche si susseguono e, in 6 mesi, nasce una moto unica, un mix di stili e di dettagli originali fatti ad hoc.

Allo scorso Motor Bike Expo di Verona, Romolo Antonucci, boss di Only Machine, officina di Laterza (TA) specializzata in customizzazioni, si è aggiudicato il primo posto nella categoria Bagger con una realizzazione ricercata ed elegante, su base Harley-Davidson Electra Glide 1450 del 2001 (sfogliate la gallery per le foto).

 

 

Animato dal motto che accompagna il logo Only Machine, “osare per distinguersi” (guardate le sue realizzazioni su Facebook), Romolo ha sfornato ora una special totalmente diversa, realizzata su commissione di Piero Resta Quarta, appassionato biker che non si è limitato ad affidarsi alle sapienti mani del preparatore pugliese, ma ha anche disegnato il lay-out super eccentrico della propria custom. Che di eccentrico ha anche il nome SuperGiappone (che poi è anche il soprannome di Pietro, personaggio evidentemente del tutto fuori dagli schemi). Base di partenza, questa volta, è la muscolosa Triumph Rocket III, opulenta cruiser tricilindrica che sa attirare gli sguardi già in configurazione di serie, ma che Romolo, con tocchi mirati ed efficaci, ha saputo valorizzare ancor di più.

DI SERIE RIMANE GIUSTO LA CILINDRATA La meccanica conserva la cubatura originale di 2.300 cc, ma sono apportate modifiche all’aspirazione, con tre filtri a cono artigianali, e allo scarico, con un impianto 3 in 1 realizzato ad hoc, che emette un sound roco e profondo (ha dei filtri interni che permettono la circolazione senza troppi problemi, ma che possono essere tolti in caso di esibizioni, manifestazioni e show vari...). Ora il triple longitudinale britannico è accreditato di 175 CV. Per il resto, spazio alla fantasia e alla miscelazione di stili (scoprite tutti i dettagli nella gallery). Di gusto Seventies e un po’ café racer il nuovo serbatoio, assottigliato e ristretto rispetto al panciuto originale, il manubrio rovesciato per una posizione in sella più aggressiva e gli specchietti montati bassi alle sue estremità, ma anche la pompa radiale per il freno anteriore a doppio disco. Distante anni luce dallo stile café racer, e decisamente più vicino a quello custom, la forcella tipo Springer, modificata pesantemente apposta per essere montata sulla Rocket III e ospitare la generosa ruota anteriore. Non solo, i due fari tondi sono installati -uno sopra l’altro- sul braccetto sinistro della Springer stessa soluzione indubbiamente originale, ma che ci fa sorgere qualche dubbio sulla bontà dinamica. Una forcella così esile, come si comporterà con gli oltre tre quintali della Rocket, in curva e in frenata

LAVORAZIONI ARTIGIANALI E STRAVAGANZE La sella in ferro -una vera chicca che ricorda quella dei trattori Landini d’epoca- è sorretta da un braccetto ricurvo che spunta dalla base posteriore del serbatoio. Ma ci sono anche il supporto della targa laterale, la cornice del radiatore, gli ammortizzatori con diversa inclinazione e la strumentazione totalmente digitale della Acewell. Sempre a mano è realizzato anche il parafango posteriore, ridotto ai minimi termini e arricchito da stop e frecce incorporate nel bordo.

I COSTI SOPRASSEDIAMO, L’IMPORTANTE È IL RISULTATO La special, iniziata nel novembre 2013, è stata completata in sei mesi di lavoro, con una spesa di 13.000 euro (oltre a quelli necessari all’acquisto della moto di serie, 18.000 euro nel 2007). Una moto davvero unica. Chissà, magari durante la nostra comparativa di maxicruiser in Puglia, incontreremo Pietro con la sua special sulle strade di Murge e Gravine…

Testi e immagine da Motociclismo

 

 

 

 

onlymachine

Copyrights © 2018 All Rights Reserved by Hardware Sistemi S.A.S..